Primi risultati della nuova sperimentazione messa in campo dagli indirizzi di chimica

L’Istituto della Bassa Friulana ha sperimentato la coltivazione di una varietà di frumento duro*, in condizioni controllate, adottando un’epoca di semina diversa da quella che storicamente viene applicata, in più utilizzando la posa di caffè come coadiuvante per la concimazione azotata.

Infatti, dopo dovute valutazioni sui dati meteorologici regionali degli ultimi tre anni, è stato considerato anche il ruolo del “cambiamento climatico” nella messa a punto del piano sperimentale, spostando l’epoca di semina a fine febbraio ovvero quasi a ridosso dell’inizio della primavera, poichè le temperature non scendono sotto lo zero °C e non superano il valore massimo di 12 °C e HR% rimane costante intorno a 75. Per la sperimentazione, non è stato preso in considerazione il seme conciato, ma quello derivante dalla raccolta 2021 del Tavoliere delle Puglie. Anche se la concia dei semi è un mezzo di difesa preventiva, per portare tutti i semi germinati alla fase di grain filling e per inibire lo sviluppo di specie fungine, come ad esempio clamidospore di Tilletia, che può essere presente sia sulla superficie delle cariossidi sane, sia all’interno dell’embrione, l’Istituto ha scelto di percorrere un protocollo green, dimostrando l’effetto benefico dei fondi di caffè atti a contrastare lo sviluppo di patogeni.

La sperimentazione, guidata dalla prof. Eleonora Carlino con colleghi e studenti, è stata effettuata preparando inizialmente un letto di semina costituito in percentuale ben definita di sabbia/torba/terra e ogni campione seminato è stato sottoposto a tre differenti trattamenti di apporto idrico e di azoto. Le osservazioni fisiologiche e morfologiche sono state effettuate a partire dalla prima foglia fino alla foglia bandiera, calcolando anche l’area fogliare (g/cm2), per poi proseguire sulla fase di spigagione, fioritura e maturazione.

Cinque caratteri agronomici sono stati registrati alla raccolta: altezza delle piante, numero di spighe per m2, numeri di semi per ogni spiga e peso medio dei semi ottenuti. I risultati sono stati incoraggianti, poiché evidenziano l’effetto benefico dei fondi di caffè come “inibitori” dello sviluppo di patogeni vegetali, in associazione all’epoca di semina e, quindi, ai parametri ambientali associati. Lo studio effettuato merita approfondimenti in pieno campo, perché le deduzioni fatte dopo tante osservazioni hanno riguardato solo alcuni aspetti del comportamento delle piante in relazione al trattamento effettuato e all’interazione con l’ambiente circostante. Un panorama dettagliato si potrebbe ottenere approfondendo tale studio mediante l’utilizzo di altri parametri agronomici, che in questo lavoro non sono stati presi in considerazione.

*Il grano duro ha un’importanza storica per la sua trasformazione in semola, utilizzata per la produzione di pasta, uno degli alimenti più consumati al mondo.

Sebbene coltivato prevalentemente nel sud della nostra penisola, ha una grande capacità di adattamento alle diverse condizioni dei terreni in cui viene prodotto, purchè si evitino le coltivazioni nei suoli caratterizzati da ristagni idrici e scarsa areazione. Generalmente, il frumento duro resiste meno alle temperature rigide rispetto al grano tenero, ma negli ultimi anni sono state messe in commercio varietà che si adattano bene anche a temperature basse. Tuttavia, sono dannosi, ai fini di una buona resa, i ritorni di freddo in primavera, perché influenzano negativamente la fase di fioritura fino alla maturazione della spiga.

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